Ops... L'incontro con una buca a Roma

Piove, marci piano, tutto buio attorno.
Tornando a casa ripensi a ciò che ti ha lasciato questo giorno.
La sveglia, il lavoro, l'ansia di attendere
un referto che per un attimo ti ha fatto arrendere
di fronte alla tentazione di cedere allo sconforto
che ti prende quando ti accorgi di quanto il percorso a volte sia contorto.
Piove, tergicristalli che si muovono al ritmo dei tuoi pensieri.
Schivi lungo la strada buche che sembrano crateri.
Poi all'improvviso un colpo, un sussulto, esplode la ruota.
I pensieri si bloccano come l'auto, in una strada remota.
A questo punto lo sconforto sembra prendere il sopravvento,
negli ultimi mesi dal gommista hai fatto l'abbonamento.
Ma ad un tratto un pensiero: non sei più sola.
Chiami e lui la tua rabbia raccoglie e consola.
Finalmente senti di non dover fare per forza l'eroina,
anche se un tempo la totale indipendenza ti dava adrenalina.
Ora puoi chiedere aiuto senza correre il rischio di sparire,
come in passato è accaduto, appresso a un ideale a cui aderire.
Il principe moderno non arriva su un cavallo bianco,
non è perfetto, ma si prende cura di te anche quando è stanco.
E soprattutto non ti tratta come una principessa da salvare,
ma come una donna con cui condividere e da rispettare,
amandola per com'è, senza l'intenzione di cambiarla o ammansirla,
adora la sua complessità, non la sminuisce e cerca sempre di capirla.
Ogni giorno la guarda con la curiosità del bambino,
poi di notte l'abbraccia come un uomo, senza diventare zerbino.
Non è al centro del mondo né le gira attorno senza personalità
ed al cavallo ha sostituito l'auto per comodità.
Per fortuna, verrebbe da dire, vista delle strade la condizione.
Buche ovunque nell'asfalto a cui prestare attenzione.
Così nel buio lei ad un tratto in macchina lo vede arrivare.
Certo, si andasse ancora a cavallo si andrebbe piano ma senza il rischio di bucare!
Il giorno si chiude dunque come nelle favole antiche con un lieto fine,
ma qui vissero felici e contente non anime gemelle bensì anime vicine.
Tali perché dalla mescolanza tra le due non nasce una soluzione,
in quanto come la materia, quella umana, è eterogenea per definizione.
Ma ciò non toglie intensità e poesia al sentimento
che nella diversità non trova ostacolo ma nutrimento.

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