Ops... L'incontro con una buca a Roma
Piove, marci piano, tutto buio attorno. Tornando a casa ripensi a ciò che ti ha lasciato questo giorno. La sveglia, il lavoro, l'ansia di attendere un referto che per un attimo ti ha fatto arrendere di fronte alla tentazione di cedere allo sconforto che ti prende quando ti accorgi di quanto il percorso a volte sia contorto. Piove, tergicristalli che si muovono al ritmo dei tuoi pensieri. Schivi lungo la strada buche che sembrano crateri. Poi all'improvviso un colpo, un sussulto, esplode la ruota. I pensieri si bloccano come l'auto, in una strada remota. A questo punto lo sconforto sembra prendere il sopravvento, negli ultimi mesi dal gommista hai fatto l'abbonamento. Ma ad un tratto un pensiero: non sei più sola. Chiami e lui la tua rabbia raccoglie e consola. Finalmente senti di non dover fare per forza l'eroina, anche se un tempo la totale indipendenza ti dava adrenalina. Ora puoi chiedere aiuto senza correre il rischio di sparire, come in passato